Un sorso di Sicilia: il Perricone 2011 di Manfredi Guccione

La Sicilia enoica è una terra tutta da scoprire: grandi bianchi, grandi rossi, vini minerali, marini, vulcanici, spesso con straordinarie capacità evolutive. E prezzi umani, sempre. Cosa chiedere di più? La prima delle bottiglie sicule che ho stappato recentemente mi ha fatto incontrare un autoctono di gran stoffa: il Perricone. Vitigno originario del ponente dell’isola, del trapanese e del palermitano, viene tradizionalmente unito al più vigoroso Nero d’Avola per donargli morbidezza e finezza. Un vitigno gregario dunque, ma che oggi è sempre più spesso vinificato in purezza, mostrando in mani attente un carattere tutt’altro che schivo e scontato.
Manfredi Guccione, produttore del vino in questione non c’è più, vittima di un incidente stradale nello scorso inverno. Viticoltore biodinamico assieme al fratello in quel di Monreale, aveva da poco iniziato a produrre in proprio prima del tragico evento. Il suo Perricone in purezza si chiama Arturo di Lanzeria, qui descritto nell’annata 2011.

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Manfredi Guccione – Perricone Arturo di Lanzeria 2011
Colore rubino con ancora giovani riflessi porpora; al naso offre un ricco bouquet di frutti scruri maturi, mora, amarena, prugna, e un intrigante sentore di grafite. In bocca scorre veloce, ordinato ma non per questo poco saporito, ha buona acidità, frutti scuri in confettura e tannino fine, poco ingombrate. Un vino molto piacevole e pericolosamente beverino, pieno di energia per esprimersi al meglio nei prossimi anni. Tesori della Sicilia, ad averne di gregari così.