Un grande Pelaverga (davvero!)

Qualche sera fa ho bevuto un Pelaverga di quelli buoni, comparabile solo a quello di Burlotto e allo Speziale di Fratelli Alessandria in annata giusta: era il Pelaverga 2010 di Cadia, piccola azienda a conduzione familiare con sede a Roddi, due passi da Alba.

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Cadia – Pelaverga 2010
Colore rubino scarico ma senza cedimento alcuno, squillante. Gran naso, ricco di rustica florealità, petunia, geranio, e poi la vena pepata profonda, il chiodo di garofano, uniti ai frutti rossi maturi e succosi (fragola, lampone) a ricordare quasi il vin brulè. Stupendo.
In bocca un campione di saporosità, di freschezza e speziatura, un vino completo, sapientemente eseguito, del quale mi sono perdutamente innamorato. Inutile dire che è evaporato in un niente.

Un anno di WineDays

Ho riletto le date dei post di questo blog e quasi non mi accorgevo che è ormai trascorso un anno dal primo che ho pubblicato. Dire che sono soddisfatto è dir poco, per il poco tempo a disposizione e le poche pretese con cui ero partito. Essere ancora qui con una media di una recensione a settimana è un piccolo successo personale, segno che la vena è ancora calda.
Un anno di bottiglie stappate, discussioni, visite in cantina, passeggiate tra i vigneti, letture, viaggi, fiere, aperitivi, pranzi e cene, volti e mani da non scordare.
Un grazie a chi mi ha accompagnato nelle bevute, a chi ha letto, condiviso, commentato.
I progetti in cantiere non mancano, ne scriverò prossimamente.
Buona grigliata di ferragosto!

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Del 21 Settembre di Luca Abrate

Dare nome ad un vino utilizzando una data è un bell’azzardo, uno dei tanti per Luca Abrate, viticoltore in quel di Pocapaglia (produce anche una Barbera spumante madre de dios!).
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Luca Abrate – Langhe Bianco 21 Settembre
Arneis in purezza proveniente da vigneti in Santa Vittoria d’Alba, si presenta paglierino scarico, di notevole consistenza. Il naso è agrumato, si sente la scorza di limone, il lime e una calda nota alcolica. In bocca è citrino, decisamente orientato sulla freschezza acida ma non privo di materia glicerica, chiude con ricordi di mela renetta e mela golden. Un vino tutt’altro che banale.
Necessita di adeguato accompagnamento gastronomico: dei crostacei grigliati andranno benissimo.