La Nascetta di Rivetto. Rimedi contro l’afa dell’estate più calda da quando hanno inventato i termometri (che Studio Aperto non vi dirà mai)

Fa davvero caldo, anche chi come me preferisce l’estate all’inverno certi picchi li sente; si fatica a dormire la notte e non è bello.
Se una di queste sere volete bere un bianco piemontese fresco, provate la Nascetta. Io ho bevuto poco tempo fa la 2011 di Rivetto ed era in forma smagliante, in un anno in bottiglia aveva appena imboccato la via della mineralità e delle sensazioni idrocarburiche, in crescita. Peccato fosse l’ultima.

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A inizio luglio è stata imbottigliata la 2012 e me ne è stata regalata una bottiglia che, mea culpa, ho precocemente stappato. Qui, con l’ovvia approssimazione per un vino così giovane, ho trovato un corpo importante, superiore al millesimo precedente, e decisi profumi fruttati, agrumati, tropicali. In bocca è larga, ricca, sembra un giovane Sauvignon. Mica male, comunque, col tempo si farà.
Urge un ulteriore assaggio ma anche in questo caso la bottiglia era l’ultima, sigh e soprattutto devo concretizzare l’idea di organizzare una verticale di Nascetta, per capire quanto, quando e come evolve in bottiglia.
Oggi è un giorno luminoso, caldo, giallo. Un bel giorno nonostante il sonno tremendo.

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