A costo di ripetermi dico che i vini di Roberto Voerzio sono magistrali interpretazioni del vitigno e dell’annata. Densità dei ceppi, forti diradamenti e cura maniacale del vigneto rendono i grappoli un concentrato di aromi e gusto che si percepiscono nella ricchezza estrattiva dei vini. Tutti.
Roberto Voerzio – Dolcetto d’Alba Priavino 2011
Rosso porpora, cupo, con riflessi che nel faticoso filtrare della luce sono rubino; non è velato ma semplicemente di grande consistenza. Apre al naso con facilità sul frutto scuro e succoso: mora, ribes nero e viola. In bocca è rotondo, ben equilibrato tra il tannino dolce, appena accennato e la viva acidità. Chiude molto bene, pulito e con sentori di mandorla. Non è un Dolcetto esasperato di quelli giocati solo sull’alcolicità e la struttura ma è godurioso, gastronomico per eccellenza. Ho bevuto qualche annata non proprio recente e devo ammettere che sfida gli anni senza timore; questo 2011 non farà eccezione. Affina solo in acciao per 10 mesi, onesto.
Una decina di euro in enoteca per un vino che mette appetito, se mai ce ne fosse bisogno.